Questa è la storia di un uomo di nome Black. Black lavorava per una fabbrica di una grande corporazione, dove era l'impiegato n. 1. Il lavoro dell'impiegato n.1 era semplice. Vagava per la fabbrica e premeva i tasti della sua tastiera. Gli ordini gli arrivavano attraverso il suo amico MementoMori, dicendogli quali tasti premere, per quanto tempo premere e in quale ordine. Questo è ciò che l'impiegato n. 1 faceva ogni giorno, di ogni mese, di ogni anno. E sebbene altri avrebbero potuto considerarlo un lavoro che spezzava l'anima, Black godeva di ogni istante in cui arrivavano gli ordini, come se fosse stato creato appositamente per quel lavoro. E Black era felice.

Un giorno accadde qualcosa di molto particolare. Qualcosa che avrebbe cambiato per sempre Black. Qualcosa che non avrebbe mai dimenticato completamente.
Era stato alla fabbrica per quasi un'ora quando si rese conto che non era arrivato un solo ordine sul monitor da seguire. Nessuno era apparso per dargli istruzioni, convocare una riunione o persino dire "ciao". Mai in tutti i suoi anni in fabbrica era successo qualcosa del genere. Questo completo isolamento. Qualcosa era chiaramente molto sbagliato. Scioccato, paralizzato, Black rimase immobile per un tempo infinitamente lungo. Ma, raccogliendo le sue forze e riprendendo i sensi, si rese conto che la fabbrica era deserta. Ma Black non poteva gestire l'ansia. E se avesse dovuto prendere una decisione? E se un risultato cruciale ricadesse sulla sua responsabilità? Non era mai stato addestrato per questo. No. Tutto ciò non sarebbe potuto andare in nessun modo se non in disastro. "La cosa da fare adesso" -Pensò Black "E' aspettare. Niente mi farà del male. Niente mi darà noia. Qui sarò felice per sempre." Black rimase ad aspettare. Le ore passarono. E poi giorni. Erano passati anni? Non aveva più le facoltà di capirlo. Ma la cosa che sapeva con certezza è che se avesse aspettato abbastanza a lungo le risposte sarebbero arrivate.

Presto, molto presto, qualcuno sarebbe tornato a dirgli cosa fare.

Questa è la storia di un uomo di nome Black. Black lavorava per una fabbrica di una grande corporazione, dove era l'impiegato n. 1. Il lavoro dell'impiegato n.1 era semplice. Vagava per la fabbrica e premeva i tasti della sua tastiera. Gli ordini gli arrivavano attraverso il suo amico MementoMori, dicendogli quali tasti premere, per quanto tempo premere e in quale ordine. Questo è ciò che l'impiegato n. 1 faceva ogni giorno, di ogni mese, di ogni anno. E sebbene altri avrebbero potuto considerarlo un lavoro che spezzava l'anima, Black godeva di ogni istante in cui arrivavano gli ordini, come se fosse stato creato appositamente per quel lavoro. E Black era felice. Un giorno accadde qualcosa di molto particolare. Qualcosa che avrebbe cambiato per sempre Black. Qualcosa che non avrebbe mai dimenticato completamente. Era stato alla fabbrica per quasi un'ora quando si rese conto che non era arrivato un solo ordine sul monitor da seguire. Nessuno era apparso per dargli istruzioni, convocare una riunione o persino dire "ciao". Mai in tutti i suoi anni in fabbrica era successo qualcosa del genere. Questo completo isolamento. Qualcosa era chiaramente molto sbagliato. Scioccato, paralizzato, Black rimase immobile per un tempo infinitamente lungo. Ma, raccogliendo le sue forze e riprendendo i sensi, si rese conto che la fabbrica era deserta. Ma Black non poteva gestire l'ansia. E se avesse dovuto prendere una decisione? E se un risultato cruciale ricadesse sulla sua responsabilità? Non era mai stato addestrato per questo. No. Tutto ciò non sarebbe potuto andare in nessun modo se non in disastro. "La cosa da fare adesso" -Pensò Black "E' aspettare. Niente mi farà del male. Niente mi darà noia. Qui sarò felice per sempre." Black rimase ad aspettare. Le ore passarono. E poi giorni. Erano passati anni? Non aveva più le facoltà di capirlo. Ma la cosa che sapeva con certezza è che se avesse aspettato abbastanza a lungo le risposte sarebbero arrivate. Presto, molto presto, qualcuno sarebbe tornato a dirgli cosa fare.