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Incredibile il lavoro fatto sul porting, mani, ricarica delle armi, switch delle stesse, lo shooting in se, tutto è clamorosamente perfetto in VR, con elementi ben saccheggiati da HL: Alyx. Il gioco sembra essere stato pensato per la realtà virtuale, con scene narrative vive attorno a te come mai prima d'ora, come nelle migliori esperienze native VR, le animazioni dei comprimari e dei nemici, nonostante ormai 20 anni dalla sua uscita originale rimangono sbalorditivi ed incredibilmente realistici, così come l'illuminazione (che tuttavia credo abbia ricevuto una svecchiata). I limiti di un gameplay del 2004 così radicato negli sparatutto anni 90 si sentono, con sezioni che richiederebbero velocità irraggiungibili in VR, o come una difficoltà ovviamente tarata su mouse e tastiera. O ancora una fisica si applicata quasi a tutto, ma inesistente afferrando un oggetto. Fa niente, limiti di un porting (perché per la pulizia tecnica chiamarla mod è quasi un insulto) comunque ben riuscito che non snatura nessuna parte dell'opera originale, arrivando spesso ad esaltarla più che nella sua controparte flat. Ottimo anche sull'ottimizzazione, ok che è Half Life 2 e ormai gira anche sui tostapane, ma giocato su Quest 2 con 1.2x di risoluzione su un hardware di fascia bassa (Ryzen 3, 16gb ram, RX580) e la nitidezza è impeccabile, a patto di un pelo di reprojection. Considerando le recenti uscite tra PCVR e Quest, questa gemma rientra nei porting VR più belli che abbia mai giocato, superando (ahimé solo sotto certi aspetti) quel capolavoro di RE4 VR su Quest 2, e forse rientra anche tra le esperienze VR più belle che abbia mai affrontato. Rimane Half Life 2, con la sua storia, la sua lore, la sua City 17, solo più bello e paradossalmente, essendo in VR, ancor più longevo.