Ho comprato e giocato questo gioco dopo aver letto le recensioni di altri giocatori in cui qualcuno diceva che il gioco era visivamente apprezzabile, piacevole e godibile, ma non aveva sfruttato appieno il potenziale ed era un gioco troppo breve. In effetti neppure 7 ore per concludere il gioco una prima volta, considerando che comunque è possibile rigiocarlo per fare qualche scelta differente non sono esattamente un record nella storia degli adventure games.
Il gioco però mi ha stupito in positivo se non altro per le idee e per la realizzazione. Devo dire che provenendo da giochi diversi la mancanza della scelta del tipo di interazione con il mondo e gli oggetti mi ha un po' spiazzato e ho trovato che alla lunga semplifichi troppo il gioco, senza peraltro intaccare troppo lo sviluppo della trama, ma chiuda chiaramente la porta a molte possibilità. Dopo aver giocato The Whispered World che ho trovato molto carino per la realizzazione artistica, ma che comunque dava troppo l'impressione di una favola per bambini (e forse era ciò che voleva essere?) sia proprio per l'impostazione artistica (disegni molto cartoon che comunque in genere non disdegno) sia per la trama e il suo sviluppo, oltre che la semplicità dell'interazione del giocatore.
Ed è proprio qui che come dicevo mi ha stupito il secondo capitolo: Silence.
Mentre nel primo, Sadwick il clown che di triste aveva anche il colore della pelle e tutti gli altri personaggi, Spot a parte, per carini e simpatici che fossero non riuscivano a farsi apprezzare quanto avrebbero voluto e apparivano parzialmente anonimi e non riuscivano a coinvolgere il giocatore oltre un certo punto; in questo secondo, invece, mi hanno fatto letteralmente innamorare e mi hanno fatto innamorare del mondo di Silence.
Sono più reali, meglio caratterizzati e di conseguenza credo anche più vivi e quindi anche il coinvolgimento del giocatore ne risente in positivo.
Daedalic ha imboccato la strada giusta con questo secondo capitolo e anche una molto interessante secondo me.
Nonostante la brevità del titolo ha creato spunti e posto basi di trama molto interessanti e che se sviluppati come mi piace sperare, in un potenziale e prevedibile terzo capitolo, potrebbero dar vita finalmente a un bell'adventure game di tutt'altro peso e spessore (e si spera durata).
Alcuni punti di questa trama tuttavia ho trovato un po' confusionari e non del tutto chiari, forse troppo poco accennati e non abbastanza sviluppati e uno non indifferente riguarda proprio il collegamento tra Noah e Sadwick e forse anche la "falsa?" regina di Silence, ma non vorrei in una recensione mettere troppi spoiler per chi ancora non avesse giocato.
Posso solo dire che spero che nel prossimo capitolo tutti i nodi vengano al pettine, o almeno quasi tutti.