Stray è un'esperienza ludica che insegna e che tutti dovrebbero fare. E' un esempio di come la progettazione dei videogiochi di successo possa non essere prerogativa delle grandi case di sviluppo, Blue Twelve Studio con soli 5 membri al loro attivo, ha saputo confezionare un prodotto praticamente perfetto, perfetto come misura, durata, narrazione, ambientazione, incapsulato in un'epopea valorizzante, ironica e, in buona sostanza, bella. Ecco, forse la bellezza, sia visiva che ludica, rappresenta l'aggettivo perfetto. Insomma Stray non lascia nulla al caso, con l'unico difetto di avere ogni tanto qualche accenno di Stuttering dovuto all'engine, un vizio che mi sento di perdonargli.

VOTO

Gameplay: 9.3
Tecnica: 9.1
Narrazione: 9.5
Diletto personale nel giocarlo: 9.5

NOTA AGGIUNTIVA SU LINEARITA' e DURATA:

Stray non è un titolo dove potrete inventare molto. Prediligendo la narrazione sposa la linearità come paradigma, riuscendo nel contempo a offrire delle mini sezioni open world non troppo dispersive.
Questa sua ambiguità è, secondo me, prprio la sua formula vincente per consentire un ritmo adeguato all’azione per l’intera durata della sua avventura, stimata in circa 10 ore,

Per molti questo dato potrebbe essere visto come un difetto, per me non lo è, anche perchè bisognerebbe iniziare a scindere il computo quantitativo, da quello effettivo di divertimento: se un titolo che dura 70 ore ti offre 10 ore di diletto reale mi sembra quasi scontato dire che sia quantomeno dispersivo.
Personalmente, preferisco di gran lunga la concretezza di un divertimento costante.